Di tutto un po'
È con sommo gaudio che vi do il benvenuto all’ultimo appuntamento con questo tour de force semplicemente intitolato “nuovi roster” LEC. Devo riconoscere che l’idea di presentare un solo team per articolo ha snellito particolarmente il lavoro e mi ha permesso di mettere più roba sul sito. Questo esperimento lo terrò a mente per il futuro ma adesso veniamo a noi. I protagonisti del decimo episodio sono gli Astralis.
Come l’ha definita, giustamente, Deugemo la società danese sta mettendo in scena la migliore rappresentazione dell’immobilismo1. Si, tendenzialmente, preferisco la pazienza alla corsa al cambiamento, stile Misfits o Genoa, ma in questo caso sembra di essere ad un punto morto. Come apprendo dalla community l’organizzazione scandinava non è molto interessata a primeggiare nell’European Championship. Invece puntano a mantenere il posto ereditato dagli Origen.
Punto di vista condivisibile ma che puoi mantenere anche puntando sui giovani, visto che, nel sistema a franchigia, non è prevista la retrocessione. Inoltre, generalmente, i giocatori non affermati costano meno dei big e possono essere rivenduti a cifre più interessanti. Per fare un parallelismo con il calcio, si potrebbe seguire il modello Udinese/Sassuolo. E invece niente, si è andati sull’usato garantito.
Come ho detto per i Misfits, magari dietro a questa scelta ci sono delle strategie economiche/aziendali che non si conoscono. Però quello che viene trasmesso è tanto staticismo. Ed è proprio questo panorama di impassibilità che l’off-season degli Astralis trova il suo habitat preferito. Pochi cambi, poche spese e si interviene solo dove è strettamente necessario.
Magifelix non ha convinto e non gli è stato rinnovato il contratto, mentre, Jeskla è stato sostituito dal neo svincolato Kobbe. Il mio punto di vista sul tiratore danese è molto simile a quello di Deugemo1, non è un innesto che da quella marcia in più. Certamente è un passo avanti rispetto allo svedese quindi casca a fagiolo nell’ottica del mantenimento del livello; ma stona quando tutti quelli che hai intorno si battono per alzare l’asticella.
A smantellare tutti questi discorsi ci pensa l’acquisto dai Fnatic Rising di Dajor. Il tedesco è probabilmente il più giovane giocatore di questo spring split. Il midlaner classe ’03, però, è sicuramente quello con meno esperienza di tutti. I primi dati a disposizione risalgono allo scorso summer split, proprio nella primavera orange. Per carità, in quei 4 mesi sia la finale nella NLC sia all’EUM, però l’acquisto è molto a scatola chiusa. Spero per lui e per gli Astralis che la scommessa sia vincente.
Tutto ciò che non è stato ancora citato è rimasto tale e quale. Nella corsia superiore troveremo WhiteKnight, in giungla l’esilarante Zanzarah e a fare da supporto il sempre verde promisq; confermato anche l’allenatore AoD, il quale compirà il 3° all’interno della società. Sulla maturità del team non ci sono dubbi, ce n’è anche fin troppa. Come per Sertuss negli SK Gaming, anche per Dajor questo potrebbe essere l’ambiente migliore in cui crescere. Perchè essendo lontano dalla pressione dei media e dei risultati si può tranquillamente concentrare sulla conoscenza del macro, gestione della lane e tutte quelle robe che spettano ai professionisti.
Sarei molto sorpreso nel vedere questi Astralis raggiungere il 6° posto in classifica. La curiosità nel vedere Dajor in scena è alta ma il fomento finisce qui. Prima di salutarci voglio però sottolineare un aspetto, questo è il primo anno che l’academy (A. Talent) parteciperà ad un ERL inserita nel circuito dell’EUM; in pratica hanno preso il posto dei Fnatic Rising, trasferitisi nella LVP SL spagnola, nella NLC. Quindi un progetto a lunga durata esiste, magari se la prenderanno con calma ma non sono proprio immobili.
E lo saluto!
Fonti ed eventuali:
1. GLI ASTRALIS E L’ARTE DELL’IMMOBILISMO: SARÀ ANCORA UN 2022 ANONIMO? – Deugemo Youtube
Fonte inesauribile di conoscenza – Leaguepedia
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