Di tutto un po'
Sembrerà strano ma dopo appena tre settimane di sfide due compagini sono costretta a salutare il Winter Split. In realtà, per chi conosce il nuovo formato della LEC, la cosa non sorprende ma sapere che Fnatic ed Excel non competeranno più sul maggiore palcoscenico europeo fino a Marzo, fa comunque uno strano effetto. Si, ho detto proprio Fnatic ed Excel perchè, per chi se lo fosse perso, sono loro le vittime eccellenti di questa week 3.
Per come è andato l’inizio di stagione, queste eliminazioni non dovrebbero sorprendere, perchè i due team inglesi sono quelli che hanno convinto meno di tutti e che hanno mostrato grosse lacune sia in termini di sinergia che di lettura del meta. In virtù di ciò non dovrebbe lasciare stupiti anche la qualifica degli Astralis che in quest’ultima tornata di sfide hanno completato quel percorso di carburazione che era iniziato nella week 2. Bel colpo di reni per i campioni in carica dei KOI che riescono ad invertire la rotta ed a strappare, sudando più del previsto, la qualificazione. Infine, BDS, G2, Heretics, MAD Lions, SK e Vitality hanno semplicemente consegnato una pratica già bella che impacchettata.
Andrò a ripetermi ma G2, MAD Lions e Vitality continuano ad essere i principali contendenti alla vittoria finale. Seppur ci siano stato delle sconfitte qua e la, le loro posizioni da corazzate non sono state, per nulla, scalfite.
VITALITY. Si inizia con la capolista. Mentre la maggior parte dei riflettori sono costantemente puntati su Bo, e in parte Perkz, c’è un’ombra sempre più imponente che si chiama Photon. Il coreano della toplane si è messo tutti in spalla e li portati gentilmente in vetta. Emblematica, in tal senso, la Gwen che ha sminuzzato i poveri BDS. Fuori da ogni contesto la sfida da record con gli Excel. 54 minuti di game dove dopo un continui batti e ribatti per ottenere il dominio sono i Calabroni ad imbroccare il teamfight giusto ed a portarsi a casa il punto. Proprio in questa partita così caotica Neon è riuscita a dire la sua con una Zeri che, giunta a quel minutaggio, distribuisce un dps proibitivo. Settimana sbarazzina per il jungler cinese che, però, non mette in discussione le sue qualità. Mesti Kaiser e Perkz.
MAD LIONS. Lo squadrone di Mac ha iniziato a fare la voce grossa e con una week 3 da incolumi vanno direttamente ad affiancare i francesi in testa alla classifica. Quando inseriscono il pilota automatico, i Leoni non conoscono pause se non quella forzata dall’esplosione del nexus nemico. Nisqy si è tolto le vesti da giocatore supportivo, ha indossato quelle da carry e direi che le sta trovando alquanto comodo. Hylissang e Carzzy sono, sostanzialmente, in luna di miele e ci hanno dato anche un piccolo assaggio di quello che potrebbe essere con quel flash in contro i Fnatic. Chasy ed Elyoya non strafanno ma si tengono sui loro standard.
G2. I fan più affezionati sanno bene che i Samurai quando hanno l’occasione e la possibilità di sperimentare non si tirano indietro. Discorso valido, esclusivamente, per il match con i MAD. Perchè con BDS e KOI non sono stati fatti prigionieri. Caps e compagni si stanno divertendo a richiamare quegli scenari del glorioso 2019. In entrambe le partite citate, i ragazzi di Dylan Falco hanno risposto, ad un early magro, con un mid esplosivo che ha troncato le gambe agli avversari. Tutti gli elementi del quintetto si stanno rimbalzando il ruolo di carry, prima Caps e poi BrokenBlade ed Hans Sama. Fuori da tale schema Mikyx che è già in forma smaliante. Meno protagonista Yike ma, visti i colleghi, non ha bisogno di strafare ad ogni uscita.
Nonostante io segua questa scena competitiva da appena 3 anni, ho potuto constatare che i colossi asiatici ogni anno portano agli eventi internazionali, insieme ai nomi storici, una quantità invidiabile di rookie. Ebbene, questo trend sembra che sia, finalmente, arrivato anche in LEC. E BDS e SK Gaming ne sono il portabandiera. Tale concetto, uscito fuori durante la week 2, adesso è ufficiale chiunque li affronterà nel Group Stage non avrà il passaggio assicurato. E non mi sorprenderebbe che una delle due riesca ad entrare nei playoff.
SK. Il quintetto tedesco è apparso il più solido della coppia. Non hanno chiuso, per la seconda volta di fila, con un 3-0 per l’incredibile rientro degli Astralis. Escluso questo, la squadra di Swiffer non ha mostrato difficoltà ad imporsi su Excel e Fnatic, anche in assenza di un chiaro snowball. Danno l’impressione di essere un team già maturo che sa quando può spingere e quando attendere. Markoon è in pieno controllo della giungla e sta contendendo il posto di miglior jungler anche a giocatori ben più quotati. Irrelevant è in grado di fare la differenza con qualunque tipologia di campione. Ma la vera sorpresa della squadra è la botlane dove Exakick diventa, partita dopo partita, sempre più padrone della corsia e Doss sta splendendo pur dovendosi adattare ad un nuovo stile, come ha dichiarato in intervista1. Settimana di riposo per Sertuss che non è stato chiamato agli straordinari.
BDS. Lo ammetto, ad inizio stagione, nonostante abbia augurato il risveglio degli svizzeri, non riponevo molta fiducia in loro. Ma al termine delle week 3, le mie sensazioni sono completamente capovolte. Continuano a non essermi particolarmente simpatici ma quando c’è della qualità questa va riconosciuta. Rispetto alle prime uscite il loro macro è migliorato di molto, seppur ogni tanto qualche disattenzione ancora scappa. Hanno mostrato anche una migliore gestione del late game come dimostrato dallo scontro con gli Heretics. Inoltre, mi ha dato la sensazione del tipico team che sguazza nel caos. La costanza e assenza di errori di Crownie è ormai sbalorditiva. Adam continua ad essere quella costante minaccia della corsia superiore, mentre, Sheo e nuc non splendono per meccanicismi ma hanno più volte mostrato di saper essere determinanti. Inizia a far parlare di sè anche Labrov che con Nami ha tirato fuori delle performance sorprendenti.
Come per la scorsa giornata, anche nella week 3 il team più variopinto della lega continua a fare gara a sè. Ormai li vedo come quella squadra esterna a riflettori e pressioni non necessarie che continua a svolgere il proprio compito e si trova nel luogo dove deve essere.
Fossi il manager degli Heretics sarei molto fiero del mio lavoro. Ho messo su un team che riesce a coprire ogni fase di partita con Jankos ad armonizzare il tutto come il migliore dei direttori d’orchestra. Il quintetto guidato da Peter Dun sta facendo dell’early e mid game la loro casa. Negli scontri con Excel, MAD Lions e BDS il controllo della mappa era loro durante quelle fasi. Purtroppo solo nel primo caso, questo si è trasformato in una vittoria. Come per la sconfitta con gli SK Gaming, anche negli altri due casi un singolo errore nelle fasi avanzate li ha condannati alla sconfitta (nel secondo ci ha messo lo zampino anche Nisqy con una pentakill).
Passando brevemente al resto dei giocatori, Ruby è ormai l’assicurazione per il late game. Evi continua ha dimostrare che l’età è solo un numero e che, anche senza K’Sante, può creare seri problemi. Jackspektra, proprio come il collega Exakick, sta venendo fuori come uno dei prospetti più interessanti della lega. Si è preso qualche momento di gloria anche Mersa che, oltre ad aver fatto da carry con Heimerdinger, mostra un affiatamento sempre maggiore con il resto dei compagni.
Nella week 3 Astralis e KOI, insieme ai Fnatic, erano le uniche a giocarsi ancora qualcosa. In quanto vittime del ciclone ultimi posti per il Group Stage tutte le attenzioni erano su di loro. Ed è proprio questo aspetto che mi ha spinto ad accomunare i protagonisti di questo “capitolo”. L’ultimo game della giornata, quello che li ha messi uno di fronte all’altro, è stata la mia epifania, specialmente per il fronte stellato.
ASTRALIS. Se la terza giornata di sfide fosse terminata domenica il mio racconto sarebbe stato differente. Ma proprio nel momento di massima tensione riecco quell’ansia che li ha bloccati all’inizio di split. Rispetto alla vittoria con i Fnatic il cambio di ritmo è stato lampante. È tornato un gameplay statico ed attendistico, lo stesso che li stava trascinando, anzi tempo, fuori dalla competizioni. Cosa che vedo come un segnale che c’è ancora del lavoro da fare in vista delle Bo3. Tutto ciò però non va a cancellare una traversata che ha già dell’epico. Finn è ormai un comandante a tutti gli effetti, la vera roccia della squadra. Dajor è la vittima sacrificale, costantemente focussato e lasciato indietro ma il suo Sylas ha dimostrasto che non basta ciò a fermarlo. Kobbe sta vivendo una seconda giovinezza, 113 e JeongHoon non fanno impazzire i riflettori ma fin qui, puntuali e precisi.
KOI. Se per i precedenti le vecchie abitudini non hanno un’accezione positiva, gli spagnoli non si potevano augurare di meglio. Proprio nel momento del bisogno, i campioni in carica ritornano a fare sul serio e spazzano via ogni dubbio sulla loro qualificazione. Quando fiutano l’opportunità di giocare scaling non se lo fanno ripetere due volte e immediatamente impongono la loro legge. Diverso lo svolgimento contro i Vitality, dove i detentori del titolo hanno fatto capire ai giovani aspiranti che sottovalutarli non è una buona idea. Sui singoli non c’è molto da aggiungere, Malrang è sempre imprevedibile, Comp una sicurezza e Trymbi si sta affermando sempre più come uno dei migliori support europei. Szygenda ormai è perfettamente integrato nelle sinergie del gruppo, più silente del solito Larssen ma quando riesce a scalare continua ad essere una minaccia.
In NBA, quando si sbagliano dei tiri liberi ingiustamente assegnati, si suol dire “Ball don’it lie” che, trasportata nell’universo di Runeterra, diventa “Summoner’s Rift don’t lie“. E l’uscita di Fnatic ed Excel si può riassumere proprio con questa frase. Alla fine dei conti, nessuna delle due compagini può recriminare nulla. Perchè, nonostante le reazioni d’orgoglio del lunedì, i due quintetti non hanno giocato al loro livello. E per accorgersene non serve un tecnico, ma basta fare un semplice confronto con le prestazioni dell’8a e 7a classificata. In questa eliminazione riesco a vedere un lato positivo per entrambe le società. Perchè se c’è un momento in cui devono venire fuori i problemi, questo è il migliore.
Si, hai bruciato uno split ma ne hai altri due per rifarti. C’è tutto il tempo per raddrizzare una stagione iniziata male, a patto che o si cambi totalmente registro o si riconoscano e correggano gli errori.
EXCEL. Il generale Youngbuck avrà un bel da fare per rimettere insieme le sue truppe. La comunicazione tra i giocatori è tutt’altro che efficace. Rispetto all’inizio dei piccoli passi avanti sono stati fatti ma non sufficienti per la LEC. Sia per questo che per il team successivo, non sono le qualità meccaniche a mancare perchè sono tutti giocatori di alto livello. Ma, come successo già con i superteam, quando nella squadra non c’è sinergia, i risultati non arrivano.
Nelle sfide contro SK e Vitality si sono visti dei miglioramenti, meno azioni isolate e più gioco di squadra. Mi hanno colpito particolarmente Vetheo e Targamas, protagonisti di belle azioni coordinate. Odoamne continua a fare il suo e, grazie alla sua infinita esperienza, riesce ad identificare il modo di giocare dei compagni e si adatta di conseguenza. Continuano a non convincermi Patrik e Xerxe, anche se l’ultimo mi è sembrato un minimo più controllato negli ingaggi, rispettando maggiormente le tempistiche di squadra. Per concludere, la mia fiducia in questo quintetto è ancora alta e, salvo colpi di testa da parte della dirigenza, sono convinto che migliorando l’unione del quintetto, questo possa arrivare in alto.
FNATIC. Se gli Excel hanno provato a cambiare qualcosa a gara in corso, lo stesso non si può dire degli Orange. Escluso il match da dentro o fuori con gli SK, la squadra di Crusher deve prendere tutti gli appunti dell’off-season e gettarli nella spazzatura. A differenza del paragrafo precedente qui non andrò ad analizzare tutti i singoli giocatori perchè, dato anche la mia fede esportiva, sarebbe un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Il quintetto non ha funzionato in toto, si Razork e Wunder sono stati quelli un po’ più pizzicati dal pubblico, cosa che continuo a non condividere, ma additarli come unici fautori di questo brutto inizio è ridicolo. Perchè non sono due giocatori a fare un team, c’è tutto un ecosistema dietro che i semplici match non possono mostrare. Va cambiato tutto il piano di gioco, serve maggiore proattività e sicurezza.
Si, come evidenzia Deugemo2, la poca esperienza a tale livello del coaching staff non avrà aiutato e probabillmente la supposizione che non abbia voluto intaccare le zone di comfort dei giocatori è plausibile. Ma la cosa certa è che la rotta va invertita se no il rischio di replica si fa molto alto.
Con questo si conclude anche per me il capitolo Regular Season. Si torna la settimana prossima con le prime tre Bo3 dell’anno, dalle quali conosceremo il nome delle altre due escluse dalla corsa ai playoff.
E lo saluto!
Fonti ed eventuali:
1. Intervista Doss week 3 – LoL Esports VODs and Highlights
2. Tweet week 3 – Deugemo Twitter
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